COMUNICATO dall'H.demia di RoMa

no alla legge 133


con la legge 133, ex dl tremonti, ci troviamo innanzi al più sfontato attacco al sistema formativo del nostro paese, compreso l'intero comparto afam. Dopo anni di sottoinvestimento nella cultura e nell'arte, il governo decide di tagliare quasi 8 miliardi di euro all'istruzione per finanziare provvedimenti-spot come il pacchetto sicurezza o i tagli dell'ici, mettendo in ginocchio trasversalemnte dalla scuola elementare alla ricerca.
Noi studenti e studentesse dell'accademia di belle arti non possiamo rimanere a guardare un provvedimento che considera il sapere e l'arte una merce, e le università e accademie delle aziende.

Con la possibilità di trasformarsi in fondazioni e con i tagli ingenti, viene imposto coattamente il passaggio da un istitutuzione pubblica a quello di natura privato delle fondazioni. Noi ribadiamo l'esigenza della natura pubblica dell'accademia, come luogo aperto e accessibile a tutti e tutte, perchè accedere all'istruzione non debba essere un servizio o peggio un privilegio, ma un diritto della persona, un passaggio chiave nell'emancipazione di tutti e di ciascuno.
Accedere ai più alti gradi dell'istruzione, come recita la costituzione, significa accedere all'alta formazione artistica e musicale, con contributi accademici accettabili (sotto il tetto del 20% dell' f.f.o.) e con il passaggio a fondazione privata questi vincoli vebbero meno vendo lievitare ancora i nostri contributi accademici già troppo altri a nostro avviso.

contestiamo anche il blocco del tur-over, con questa legge ogni 5 docenti che andranno in pensione solo 1 potrà essere assicurato, questo non solo provocherà un uso dilangante di contratti a tempo determinato, ma farà invecchiare l'intero corpo docente abbassando di conseguenza la qualità della didattica. Riteniamo che la chiusura delle SIS/COBASLID e la precarizzazione dell'inseganmento ci penalizzi oltremodo, per questo siamo pronti a dare battaglia su di un provvedimento che ci taglia le prospettive di insegnamento.

troviamo che l'impianto che il governo berlusconi vuole imporre al sistema fomativo sia deletero per tutti, la natura pubblica delle accademie e università, il sapere e l'arte come beni comuni e universali, non sono terreni di contrattazioni, non siamo disposti a fare passi indietro verso un governo che vuole far assomigliare le nostre accademie a supermecati, in non-luoghi dove gli studenti acquistano conoscenza, a prezzi salatissimi, dove ogni studente è solo un consumatore di un servizio e il sapere una merce.

per questo siamo pronti a mobilitarci con il mondo della scuola, delle università, della ricerca e dei docenti.

la consulta degli studenti dell'accademia di belle arti di Roma